Inclusions of rutile (dark crystal and fine needles) and clusters of zircon grains in umbalite garnet, Tanzania
«Red fox agate» from Patagonia, Argentina
Spinel crystal in dolomite marble, Burma
Midge included in amber from the Baltic coast, polarised light
Two-phase inclusions in tourmaline from Namibia
Inclusions of rock crystal and rutile needles in quartz, Brazil, polarised light
Fluid inclusions containing mica and quartz, in aquamarine from Pakistan
Agate from Anzi, Maroc

Le 4C – Ogni diamante è unico

Esso possiede quindi un suo personale valore, che viene definito dalle 4 C, le “4 C's” del linguaggio tecnico inglese.

C come “carat” - Originariamente i diamanti si pesavano con i semi secchi del carrubo. Il loro peso è costante: 1/5 grammo (0,2 g) = 1 carato. Un brillante di un carato ha un diametro di circa 6,5 mm.

C come “colour” : tra i diamanti dalle tonalità bianche, ad essere considerati più preziosi sono quelli incolori. Una scala regolata da principi internazionali permette di categorizzare ogni diamante in finissime sfumature di bianco.

C come “clarity” (trasparenza) – Il diamante presenta spesso segni della sua drammatica creazione: le inclusioni. Anche per questo motivo è stata ideata una scala che va da “puro” a “piqué III”. Questa permette di ottenere una classificazione precisa che prende in considerazione quantità e grandezza delle inclusioni.

C come “cut” (taglio) – una severa valutazione dà la certezza che taglio, lucidatura e proporzioni siano categorizzati dai più rigidi criteri.

La regola delle 4 C potrebbe facilmente contenere una quinta C: C come “confidence”, la fiducia della clientela nei confronti della Società Gemmmologica Svizzera.

La molteplicità dei colori delle pietre, come quelli dei fiori, è la forma di espressione del più famoso e sfacciato artista, la natura.